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    Ascanio Celestini al centro culturale auditorium Le Fornaci

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    ``Laika``: Ascanio Celestini al centro culturale auditorium Le Fornaci / Venerdì 8 aprile - ore 21:15 - Centro Culturale Auditorium Le Fornaci

    Venerdì 8 aprile alle ore 21:15 al centro culturale auditorium Le Fornaci andrà in scena “Laika”, uno spettacolo di Ascanio Celestini, uno degli interpreti più amati e apprezzati del teatro di narrazione.

    Celestini porta in scena, in maniera grottesca e ironica, un Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo e che si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla.

    Ascanio Celestini è un attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo italiano.

    “Mi chiamo Ascanio Celestini,
    figlio di Gaetano Celestini e Comin Piera.
    Mio padre rimette a posto i mobili, mobili vecchi o antichi
    è nato al Quadraro e da ragazzino l’hanno portato a lavorare sotto padrone
    in bottega a San Lorenzo.
    Mia madre è di Tor Pignattara, da giovane faceva la parrucchiera
    da uno che aveva tagliato i capelli al re d’Italia
    e a quel tempo ballava il liscio.
    Quando s’è sposata con mio padre ha smesso di ballare.
    Quando sono nato io ha smesso di fare la parrucchiera.
    Mio nonno paterno faceva il carrettiere a Trastevere.
    Con l’incidente è rimasto grande invalido del lavoro,
    è andato a lavorare al cinema Iris a Porta Pia.
    La mattina faceva le pulizie, pomeriggio e sera faceva la maschera,
    la notte faceva il guardiano.
    Sua moglie si chiamava Agnese, è nata a Bedero.
    Io mi ricordo che si costruiva le scarpe coi guanti vecchi.
    Mio nonno materno si chiamava Giovanni e faceva il boscaiolo con Primo Carnera.
    Mia nonna materna è nata ad Anguillara Sabazia e si chiamava Marianna.
    La sorella, Fenisia, levava le fatture
    e lei raccontava storie di streghe”

    • Centro Culturale Auditorium Le fornaci
    • Venerdì 8 aprile ore 21:15

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