Home La Foresta l'evento speciale che chiude il 38/o Valdarno Jazz Summer

    La Foresta
    l’evento speciale che chiude il 38/o Valdarno Jazz Summer

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    Un ricongiungimento multisensoriale fra l’uomo e la natura di cui fa parte, tra sequoie secolari: è l’invito di “Siamo Foresta”, produzione originale tra passi, suoni e visioni, targata Valdarno Culture e firmata dal visual artist Francesco Taddeucci, che si terrà nel parco botanico della Fattoria Della Nave di Terranuova Bracciolini, frazione Cicogna (solitamente chiuso al pubblico) il prossimo venerdì 30 luglio, quale chiusura speciale del 38/o Valdarno Jazz Summer.

    Siamo Foresta prende spunto dal libro cult illustrato di Riccardo Bozzi, Violeta Lópiz e Valerio Vidali, edito da Terre di Mezzo, sviluppandosi in più momenti ed in forme differenti. A partire da una “escursione narrativa” dentro il parco botanico condotta da Samuele Benucci, storica guida ambientale del territorio (il ritrovo è alle ore 18.15 alla Fattoria Della Nave), passando per un momento conviviale a cura dello chef Leonardo Barbagli, coordinato da Irene Gren – I am Tuscany, a base di prodotti del territorio (dalle ore 19.45), per poi chiudersi con la produzione in anteprima, il live cine-musicale fatto di suoni ed immagini, dal titolo omonimo, da un’idea di Olimpia Bonechi e Tommaso Orbi, che ne cura anche la regia.

    Il progetto è realizzato da Valdarno Culture con il contributo di Fondazione CR Firenze e patrocinato dal Comune di Terranuova Bracciolini, in collaborazione con MACMA e Valdarno Jazz.

    Albo illustrato poetico e asciutto, opera finalista al premio Andersen 2019 e considerato dal New York Times “tra i 10 migliori albi illustrati del 2018”, La Foresta è un’opera metamorfica, fatta di volti antropomorfi, arbusti, animali e creature minuscole, che parla di vita, la vita della foresta, che è vita delle piante dell’ambiente ma anche delle esistenze che attorno ad essa ruotano, compresi gli uomini, curiosi esploratori, fino alla morte, un precipizio oltre la foresta valicato per il bene della conoscenza. Una fine che ha però il sapore di un inizio come lascia intuire il testo. Un’opera ideale per accompagnare il pubblico dentro un viaggio catartico di ricongiungimento con le proprie origini, ma che al tempo stesso possa offrire riflessioni interessanti per il futuro.

    La musica (il cui adattamento è stato curato dal sassofonista Daniele Malvisi) e le immagini saranno fusi in un flusso unico narrativo ed emotivo, all’interno di un esperimento di suonovisione che avrà una parte importante di preparazione e progettazione e allo stesso tempo si creerà nel divenire della scena. Assieme al già citato Malvisi, anche i musicisti Leonardo Cincinelli, Paolo Corsi e Selene Zuppardo. L’animazione di Francesco Taddeucci valorizzerà i disegni del libro amplificandone il senso e aumentandone gli elementi visionari e immaginifici, e userà le linee dei volti e delle mani che intervallano la storia per legare tra di loro i vari momenti e scenari della foresta, in un flusso visivo continuo, suggestivo e poetico.

    La Fattoria Della Nave, dove si svolgerà l’evento, è una villa settecentesca, residenza estiva valdarnese di una facoltosa famiglia fiorentina. Il parco botanico, di origine ottocentesca, progettato come giardino all’inglese da Ferdinando Della Nave, socio fondatore della Società Botanica Italiana, si distingue tra gli arboreti della zona per le specie qui collezionate, soprattutto di provenienza esotica. Questo parco è un vero e proprio viaggio vegetale attraverso differenti specie distanti nel mondo anche molti chilometri e che all’epoca della progettazione, quando ancora non esistevano i vivai e soprattutto la globalizzazione, era una vera e propria unicità.

    “L’evento comincia con un’escursione, che condurrà i partecipanti in una dimensione naturale, dove il dialogo tra uomo e mondo vegetale ha dato vita a un luogo prezioso e raro, una prima tappa di un percorso più ampio, interiore ed esteriore, dentro un concetto che già è racchiuso nel titolo: l’uomo è natura e noi siamo foresta, in senso reale e metaforico. – dice il regista Tommaso Orbi – Con essa prendiamo parte a un movimento circolare e rigenerativo continuo, dove non c’è morte ma solo trasformazione, dove gli esseri viventi non sono monadi ma parti di un unico organismo vivente”.

    “Il libro e l’albo illustrati interessano da tempo noi di MACMA perché sono sintesi di più linguaggi e mondi espressivi, e, attraverso un impianto narrativo ibridato e spesso poetico e asciutto, riescono a parlare a tutti, incantando con le immagini, trasportando con le parole, scuotendo finemente con i silenzi. Ho pensato che un libro come “La foresta” dovesse abitare e risuonare in un luogo che raccontasse il territorio ma anche i gli elementi tematici e narrativi del libro stesso, che poi è una metafora della vita raccontata attraverso un viaggio dentro una foresta. Una metafora che, nell’anno dell’anniversario dantesco, assume un rilievo particolare. Abbiamo quindi deciso di svolgere l’evento in un parco botanico secolare del Valdarno Superiore, luogo di ibridazione per eccellenza, cercando di assimilare l’anima del libro, di farla nostra, e riproporla tramite passi, suoni e visioni.”, conclude Orbi.

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